Domenica 4 febbraio 2018 – “Il modello archetipico goethiano della pianta e la sua interpretazione biodinamica”
“IL MODELLO ARCHETIPICO GOETHIANO DELLA PIANTA
E LA SUA INTERPRETAZIONE BIODINAMICA”
incontro con il
Dott. FABIO PRIMAVERA
agronomo biodinamico
domenica 4 febbraio 2018 – ore 10:30
presso Associazione Antroposofica Ternana
“Gruppo PIETRO PERUGINO”
Via della Fiera 4/b – Terni – 347.305.5616
Goethe rileva che le diverse parti di cui è composta una pianta non stanno tra di loro in un semplice rapporto di causalità meccanica: il modo in cui ad esempio si sviluppano le foglie o i petali non è determinato dall’aspetto o dalla conformazione delle radici, ma sia gli uni che le altre sottostanno ad un complesso di leggi formative, il quale non è qualcosa di tangibile o percepibile agli occhi. Si tratta piuttosto di un quid immateriale, afferrabile soltanto col pensiero, ma che si rende manifesto nella forma, nei colori, o nella grandezza dei vari organi. Questo quid rappresenta appunto il prototipo della pianta, le cui infinite e diverse estrinsecazioni tangibili consistono in un adattamento alle differenti condizioni ambientali in cui esso si imbatte di volta in volta.
Tutti gli organi di ogni pianta sono costruiti secondo il medesimo principio formativo, al punto che ogni singola parte contiene in potenza l’intero; le diverse parti, in tal modo, sono in relazione tra di loro, e ognuna con il tutto. Goethe considera in particolare la foglia come l’organo principale in cui consiste la pianta, la quale deriva dalla capacità di metamorfosi di quella: foglie superiori ed inferiori, ma anche petali, stami e pistilli, non sono che foglie metamorfosate, cioè trasformazioni di un medesimo organo.